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Case Green, Conto Termico 3.0 e Comunità Energetiche Rinnovabili

Ilaria Bresciani
Case Green, Conto Termico 3.0 e Comunità Energetiche Rinnovabili: tre leve strategiche per la transizione energetica


In un’epoca in cui la transizione ecologica non è più un’opzione ma una necessità, tre strumenti emergono come pilastri fondamentali per un cambiamento concreto: la Direttiva Case Green, il rinnovato Conto Termico 3.0 e le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). 

Si tratta di politiche pubbliche strategiche, perfettamente in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e del PNRR.

Questi strumenti, se utilizzati in modo sinergico, offrono opportunità tangibili per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni: dalla riqualificazione degli edifici all’indipendenza energetica, dalla riduzione delle emissioni alla creazione di valore locale.

Non si tratta solo di incentivi economici: si tratta di valorizzare il territorio, rendere le abitazioni più efficienti, creare nuove forme di partecipazione collettiva all’energia e contribuire attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico.

Vediamo insieme quali sono le opportunità concrete che puoi cogliere già oggi.

1. Case Green: la direttiva europea che trasforma l’edilizia in chiave sostenibile

La Direttiva UE “Case Green” (EPBD – Energy Performance of Buildings Directive) rappresenta un punto di svolta per il settore edilizio. L’obiettivo è ambizioso ma chiaro: rendere il patrimonio immobiliare europeo energeticamente efficiente e a basse emissioni entro i prossimi decenni.

  • Dal 2030, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero operative, ovvero non dovranno produrre emissioni derivanti dal loro utilizzo quotidiano (riscaldamento, raffrescamento, acqua calda, ecc.).
  • Dal 2033, anche gli edifici esistenti saranno soggetti a una riqualificazione progressiva fino a raggiungere almeno la classe energetica D, con obiettivi vincolanti fissati a livello nazionale.

Questo comporta per cittadini, imprese e amministrazioni locali l’avvio di interventi su:

  • Cappotti termici e isolamento dell’involucro,
  • Sostituzione di infissi e serramenti ad alte prestazioni,
  • Installazione di impianti di riscaldamento/raffrescamento a pompa di calore,
  • Sistemi da fonti rinnovabili (es. fotovoltaico),
  • Tecnologie intelligenti per la gestione dei consumi (building automation).

La Direttiva “Case Green” rappresenta molto più di un vincolo normativo: è una concreta opportunità per migliorare la qualità dell’abitare, ridurre drasticamente i consumi energetici e valorizzare il proprio immobile. In un mercato sempre più attento alla classe energetica, un edificio efficiente non solo garantisce maggior comfort e sostenibilità, ma acquisisce anche un significativo vantaggio competitivo in termini economici.

Riqualificare oggi significa anticipare le scadenze imposte dalla normativa europea e sfruttare i numerosi strumenti di incentivo già disponibili: dal Conto Termico 3.0, agli Ecobonus, fino ai contributi PNRR per le Comunità Energetiche Rinnovabili. Accedere a questi fondi può ridurre in maniera importante i costi di intervento, accelerando il ritorno economico dell’investimento.

Secondo i dati CRESME, oltre il 60% del patrimonio edilizio italiano si trova ancora nelle classi energetiche E, F o G: intervenire ora non è solo una scelta responsabile verso l’ambiente, ma anche una strategia lungimirante per evitare svalutazioni future e aumentare il valore dell’immobile. La transizione energetica parte dalle mura di casa — e il momento di agire è adesso.

2. Conto Termico 3.0: incentivi fino al 65% per l’efficienza energetica

Il Conto Termico è uno strumento già consolidato nel panorama nazionale e con la nuova versione 3.0 sarà ulteriormente potenziato. Gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), consente di ottenere contributi a fondo perduto per interventi di riqualificazione energetica, in particolare per la sostituzione di impianti obsoleti, l’incremento dell’efficienza energetica degli edifici e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Possono accedere agli incentivi:

  • Privati cittadini,
  • Piccole e medie imprese,
  • Enti pubblici,
  • ESCo (Energy Service Company).

Gli interventi ammessi includono:

  • Installazione di pompe di calore (aria-acqua o geotermiche),
  • Sostituzione di caldaie con sistemi a biomassa ad alta efficienza,
  • Pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria,
  • Isolamento termico (coibentazioni),
  • Sistemi di automazione, controllo e monitoraggio energetico (domotica).

I contributi possono coprire fino al 65% delle spese ammissibili, con un'erogazione entro 60 giorni dalla conclusione dell'intervento. In determinati casi, è possibile richiedere un anticipo pari al 30% del contributo.

Dal punto di vista strategico, il Conto Termico 3.0 si conferma uno strumento particolarmente efficace grazie alla sua accessibilità immediata: a differenza delle detrazioni fiscali, l’incentivo viene erogato direttamente sul conto del beneficiario, senza necessità di capienza IRPEF. Questo lo rende ideale per soggetti come enti pubblici, organizzazioni del Terzo Settore, piccole imprese e famiglie con reddito limitato.

Un ulteriore punto di forza è la possibilità di ottenere un anticipo fino al 30%, che consente di avviare i lavori anche in assenza di liquidità iniziale, favorendo così interventi anche in contesti economicamente fragili.

In questo scenario, il ruolo delle ESCO (Energy Service Company) è centrale: queste società forniscono competenze tecniche, progettazione, realizzazione e, spesso, il finanziamento diretto degli interventi. Grazie al modello del finanziamento tramite terzi, le ESCO permettono di attuare riqualificazioni energetiche senza esborso iniziale da parte del cliente, ripagando l’investimento con i risparmi ottenuti in bolletta.

Il Conto Termico 3.0, unito alla professionalità delle ESCO, diventa quindi uno strumento chiave per promuovere l’efficienza energetica diffusa, rendendo accessibili gli interventi anche a chi, da solo, non potrebbe sostenerli.

3. Comunità Energetiche Rinnovabili: energia condivisa, vantaggi moltiplicati

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano un modello innovativo di produzione e condivisione dell’energia basato su fonti rinnovabili, che consente a più soggetti – collegati alla stessa cabina primaria – di diventare protagonisti attivi della transizione ecologica. Si tratta di soggetti giuridici costituiti da cittadini, imprese, enti locali o associazioni, che collaborano per produrre, consumare e condividere energia pulita in modo autonomo e locale.

Possono far parte delle CER:

  • Privati cittadini,
  • Piccole e medie imprese,
  • Comuni e pubbliche amministrazioni,
  • Cooperative e associazioni del terzo settore.

I vantaggi economici sono significativi:

  • Contributo a fondo perduto fino al 40% per impianti da fonti rinnovabili (secondo il Decreto MASE – fondi PNRR),
  • Tariffa incentivante fino a 110 €/MWh per l’energia condivisa,
  • Accesso diretto al portale GSE per registrazione, monitoraggio e rendicontazione delle attività.

Le CER non sono soltanto un’opportunità tecnica o finanziaria, ma una vera leva di sviluppo locale. Consentono di abbattere i costi energetici, aumentare la resilienza delle comunità, attrarre risorse pubbliche e valorizzare il patrimonio immobiliare. Per i piccoli Comuni, in particolare, rappresentano uno strumento strategico per rafforzare la coesione sociale e investire su territori spesso marginalizzati, favorendo l’innovazione e la sostenibilità ambientale in modo diffuso e partecipativo.

4. La sinergia tra gli strumenti: integrare per moltiplicare i benefici

Per ottenere il massimo vantaggio economico, ambientale e abitativo, è fondamentale adottare un approccio integrato che combini le tre leve della transizione energetica: la Direttiva “Case Green”, il Conto Termico 3.0 e le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Agire su più fronti contemporaneamente non solo consente di rispettare le normative europee, ma anche di accedere a più incentivi pubblici e ottenere un ritorno concreto sugli investimenti.

Un esempio pratico chiarisce il potenziale della sinergia:

  1. Una famiglia decide di sostituire la vecchia caldaia con una pompa di calore e installa un impianto fotovoltaico ? ottiene fino al 65% di incentivo a fondo perduto grazie al Conto Termico.
  2. Aderisce alla Comunità Energetica del proprio territorio ? riceve una tariffa incentivante fino a 110 €/MWh per l’energia condivisa, beneficiando al contempo della riduzione dei costi in bolletta.
  3. Grazie a questi interventi migliora sensibilmente la classe energetica dell’immobile ? si allinea agli obiettivi della Direttiva “Case Green”, incrementando il valore patrimoniale dell’abitazione e accedendo a eventuali future premialità fiscali o urbanistiche.

Un approccio integrato rappresenta oggi la strategia più efficace per una transizione energetica solida, equa e duratura. Agire su singoli fronti – che si tratti di efficientamento energetico, produzione da rinnovabili o adesione a una Comunità Energetica – non basta più: è necessaria una visione sistemica. Solo un percorso coordinato permette di massimizzare l’efficienza degli interventi, ridurre i costi, migliorare la qualità abitativa e cogliere appieno le opportunità normative e finanziarie a disposizione.

Progettare in modo integrato significa anche ottimizzare l’accesso ai fondi PNRR, agli incentivi del Conto Termico 3.0, alle tariffe del GSE e a tutte le misure locali che verranno attivate per supportare l’obiettivo europeo di neutralità climatica entro il 2050. Questo approccio offre un duplice vantaggio: da un lato, risponde con efficacia alle normative sempre più stringenti in tema di efficienza energetica; dall’altro, consente a famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni di aumentare il valore dei propri edifici, ridurre le spese energetiche e accedere a contributi concreti.

In conclusione, trasformare gli obblighi in opportunità è oggi possibile e necessario. Integrare più strumenti – dalla direttiva “Case Green” al Conto Termico, fino alle Comunità Energetiche Rinnovabili – significa rendere la transizione energetica un processo partecipato e inclusivo, capace di generare valore diffuso per i cittadini, per l’ambiente e per i territori. È questa la strada verso un futuro energetico più sostenibile, equo e conveniente per tutti.

Unire gli strumenti per generare valore

La combinazione tra la Direttiva “Case Green”, il Conto Termico 3.0 e le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresenta oggi uno degli approcci più efficaci per affrontare concretamente la transizione ecologica. Grazie alla sinergia tra i fondi del PNRR, il Decreto MASE e gli incentivi del GSE, cittadini, imprese e amministrazioni locali possono riqualificare il patrimonio edilizio, ridurre i consumi energetici, abbattere le emissioni e promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili e partecipativi.

In conclusione, integrare questi strumenti significa trasformare gli obblighi normativi in opportunità tangibili, favorendo una transizione energetica inclusiva e generatrice di valore economico, ambientale e sociale. È questa la direzione da seguire per costruire un futuro energetico più equo, resiliente e conveniente per tutti.

Vuoi scoprire quali opportunità puoi attivare nella tua abitazione, impresa o Comune?

Richiedi una consulenza gratuita per individuare il mix di strumenti più adatto a te:

  • Attuazione della Direttiva “Case Green”,
  • Accesso agli incentivi del Conto Termico 3.0,
  • Adesione a una Comunità Energetica Rinnovabile nella tua zona.

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