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Attestato di Prestazione Energetica (APE): tutte le novità del Dlgs 48/2020 e gli aggiornamenti

Ilaria Bresciani
Attestato di Prestazione Energetica (APE): tutte le novità del Dlgs 48/2020 e gli aggiornamenti


L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è oggi uno strumento centrale nelle politiche di riqualificazione del patrimonio edilizio, indispensabile per valutare la performance energetica di un immobile e per orientare proprietari, imprese e professionisti verso scelte più efficienti e sostenibili.

Con il Dlgs 48/2020, l’Italia ha introdotto una serie di aggiornamenti significativi che riguardano i metodi di calcolo, i requisiti dei tecnici certificatori, l’obbligo di sopralluogo in presenza, il sistema di catasto energetico nazionale (SIAPE) e un inasprimento delle sanzioni per chi redige o utilizza attestati non conformi. Si tratta di modifiche che hanno l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza, affidabilità e uniformità nella certificazione energetica degli edifici.

Accanto a queste novità, si inseriscono gli aggiornamenti richiesti dalla nuova Direttiva Europea EPBD 2023, nota come “Case Green”, che dovrà essere recepita dall’Italia e che introdurrà ulteriori obblighi e standard minimi di prestazione energetica, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030 e 2050.

In questo articolo analizziamo in modo chiaro e approfondito:

  • le novità già in vigore previste dal Dlgs 48/2020
  • i cambiamenti attesi con la Direttiva “Case Green”
  • l’impatto previsto per cittadini, imprese e professionisti del settore

per offrire una panoramica completa sul futuro dell’APE e sulle responsabilità legate alla certificazione energetica degli edifici.

Vediamo le principali novità: 

Cosa cambia con il Dlgs 48/2020: le principali novità sull’Attestato di Prestazione Energetica (APE)

Il Dlgs 48/2020, che recepisce la Direttiva Europea EPBD 2018/844, ha introdotto una serie di aggiornamenti fondamentali per rendere la certificazione energetica degli edifici più accurata, trasparente e uniforme su tutto il territorio nazionale.

Questi interventi rispondono all’esigenza di migliorare la qualità degli APE e di rendere la valutazione energetica un vero strumento di supporto alle decisioni di cittadini e imprese.

Di seguito, un riepilogo delle novità principali.

1. Metodi di calcolo aggiornati e più accurati

Il decreto ha rivisto in modo significativo le modalità di calcolo della prestazione energetica degli edifici, allineandole agli standard europei più recenti.

L’obiettivo è chiaro: ottenere attestati più affidabili, comparabili e realmente rappresentativi dei consumi energetici dell'immobile.

Tra le principali innovazioni introdotte:

  • adozione di un metodo di calcolo unificato nazionale, basato su standard europei (UNI/TS 11300 e norme correlate);
  • maggiore attenzione ai fabbisogni energetici effettivi, e non solo teorici, dell’edificio;
  • integrazione dei sistemi energetici rinnovabili e delle tecnologie smart per la gestione dell’energia.

Queste modifiche permettono di ottenere valutazioni più precise e facilitano il confronto tra edifici diversi, migliorando le decisioni di acquisto, ristrutturazione o locazione.

2. Requisiti professionali più rigorosi per i certificatori

Il Dlgs 48/2020 ha rafforzato i requisiti per chi è autorizzato a redigere un APE, aumentando qualità e affidabilità del processo di certificazione.

I principali obblighi introdotti includono:

  • possesso di abilitazione professionale specifica;
  • maggiore tracciabilità delle competenze del tecnico;
  • obblighi formativi aggiornati e più stringenti.

E’ importante ricordare che solo tecnici qualificati possono rilasciare un APE valido: questo garantisce documenti più attendibili e riduce il rischio di errori o valutazioni non fondate.

3. Sopralluogo obbligatorio: basta APE “da scrivania”

Una delle novità più rilevanti introdotte dal Dlgs 48/2020 è l’obbligo del sopralluogo fisico da parte del tecnico certificatore.

Per redigere un APE valido, il professionista deve recarsi direttamente sull’immobile al fine di:

  • rilevare con precisione le caratteristiche geometriche e costruttive;
  • verificare lo stato reale degli impianti e le prestazioni energetiche dell’edificio;
  • raccogliere tutte le informazioni e la documentazione necessaria per una valutazione accurata.

Questo obbligo mette fine agli APE redatti “a distanza”, garantendo attestati basati su dati reali, verificati e affidabili.

4. Potenziamento del Catasto nazionale SIAPE

Il decreto rafforza il SIAPE (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica), nato per centralizzare e uniformare la gestione dei certificati sul territorio nazionale.

I vantaggi principali includono:

  • archiviazione centralizzata degli APE;
  • maggiore tracciabilità e controllo dei documenti;
  • uniformità delle procedure tra le diverse regioni italiane.

Il SIAPE contribuisce, quindi,  a creare un quadro più trasparente del patrimonio edilizio nazionale e supporta le politiche energetiche su scala nazionale ed europea.

5. Sanzioni più severe a tutela della qualità degli APE

Il Dlgs 48/2020 ha introdotto un sistema sanzionatorio più rigoroso, con l’obiettivo di contrastare pratiche scorrette e aumentare il livello qualitativo delle certificazioni.

Le sanzioni riguardano:

  • tecnici che rilasciano APE non veritieri o non conformi;
  • proprietari che omettono l’APE quando obbligatorio (vendite, locazioni, annunci);
  • inserzionisti che pubblicano annunci immobiliari privi della classe energetica.

Le multe possono raggiungere diverse migliaia di euro: un forte incentivo a garantire correttezza e trasparenza nella certificazione.

Le novità in arrivo con la Direttiva “Case Green” (EPBD 2023)

La nuova direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici — conosciuta come EPBD 2023 o “Direttiva Case Green” — introduce una serie di cambiamenti profondi destinati a trasformare il patrimonio edilizio europeo nei prossimi anni.

L’obiettivo principale: ridurre drasticamente i consumi energetici degli edifici e accelerare l’evoluzione verso un parco immobiliare a emissioni zero.

L’Italia dovrà recepire queste novità entro il 2025, introducendo modifiche sostanziali nei requisiti di certificazione e nelle politiche di riqualificazione.

Di seguito, le principali misure previste.

1. Obbligo di miglioramento delle prestazioni energetiche minime

La direttiva introduce target vincolanti per gli edifici con le peggiori prestazioni energetiche (le cosiddette “classi basse”).

Le scadenze principali:

  • 2030 ? miglioramento delle prestazioni per gli edifici residenziali più energivori
  • 2033 ? obblighi per edifici pubblici e non residenziali

Questo significa che molte abitazioni e immobili commerciali dovranno essere riqualificati, rendendo l’APE uno strumento essenziale per misurare e certificare i progressi ottenuti.

2. Eliminazione graduale delle caldaie a gas

La Direttiva “Case Green” introduce misure decisive per accelerare la transizione verso sistemi di riscaldamento a basse emissioni. Le novità principali riguardano:

  • stop agli incentivi per le caldaie a gas a partire dal 2025, per scoraggiare l’installazione di tecnologie basate su combustibili fossili;
  • progressiva uscita dal mercato dei generatori alimentati esclusivamente da fonti fossili, prevista nei decenni successivi, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione.

Questi cambiamenti rendono necessario un approccio più rigoroso nella valutazione energetica degli edifici. Gli APE dovranno infatti analizzare con maggiore dettaglio l’impatto emissivo dei sistemi di riscaldamento, attribuendo punteggi meno favorevoli alle tecnologie obsolete e valorizzando soluzioni più efficienti come pompe di calore, sistemi ibridi e teleriscaldamento. L’obiettivo è orientare il mercato verso scelte più sostenibili e stimolare investimenti in impianti moderni e a basse emissioni.

3. APE digitali, più completi e uniformi in tutta Europa

La nuova direttiva introduce APE di nuova generazione, pensati per essere:

  • completamente digitalizzati, così da facilitare archiviazione, consultazione e aggiornamento;
  • più omogenei a livello europeo, grazie a criteri comuni che permettono confronti uniformi tra diversi Paesi;
  • più dettagliati, includendo informazioni su consumi reali, prestazioni stagionali, emissioni e qualità dell’involucro edilizio.

Questo salto di qualità nella trasparenza renderà molto più semplice confrontare edifici diversi e permetterà a proprietari, acquirenti e inquilini di prendere decisioni più informate e consapevoli. In pratica, l’APE non sarà più un semplice documento tecnico, ma diventerà uno strumento strategico per valutare il valore energetico e ambientale di un immobile.

4. Introduzione del “Passaporto di ristrutturazione”

Una delle novità più interessanti della direttiva è il Renovation Passport, uno strumento pensato per accompagnare proprietari e imprese in un percorso di riqualificazione graduale.

Il passaporto includerà:

  • un piano di interventi da realizzare nei successivi 5–10 anni
  • una lista di lavori consigliati per migliorare la classe energetica
  • l’ordine di priorità delle azioni
  • una stima dei costi e dei benefici energetici ottenibili

Si passa da un’analisi statica (come l’attuale APE) a una visione dinamica e programmata della riqualificazione. L’edificio non viene solo fotografato, ma accompagnato verso la sua evoluzione energetica.

Cosa significa tutto questo per proprietari, imprese e tecnici

Le recenti evoluzioni normative rendono l’Attestato di Prestazione Energetica uno strumento sempre più centrale nella gestione, valutazione e valorizzazione degli immobili. L’APE diventa infatti essenziale per:

  • comprare o vendere casa in modo consapevole, grazie a informazioni più precise e comparabili;
  • accedere a incentivi e detrazioni, molti dei quali richiedono una certificazione aggiornata e conforme alle nuove regole;
  • pianificare interventi di riqualificazione, individuando priorità e potenziali risparmi energetici;
  • aumentare il valore immobiliare, poiché le classi energetiche migliori sono sempre più richieste dal mercato;
  • migliorare la sostenibilità del patrimonio edilizio, contribuendo agli obiettivi climatici europei.

Questo significa che l’APE non è più un semplice adempimento burocratico, ma un documento strategico per chiunque voglia gestire in modo moderno e responsabile il proprio immobile.

Allo stesso tempo, professionisti e imprese saranno chiamati ad aggiornarsi rapidamente per adeguarsi ai nuovi requisiti tecnici e normativi e offrire servizi pienamente conformi agli standard europei. La qualità della certificazione energetica dipenderà sempre più dalle competenze del tecnico e dalla capacità di integrare strumenti digitali e metodologie avanzate.

In conclusione, l’evoluzione dell’Attestato di Prestazione Energetica — dal Dlgs 48/2020 alla Direttiva “Case Green” — rappresenta una trasformazione profonda del settore edilizio italiano.

L’APE diventerà un riferimento imprescindibile per valutare, riqualificare e valorizzare gli edifici, accompagnando cittadini e imprese verso un futuro più efficiente, consapevole e sostenibile.

Per maggiori informazioni o per richiedere una consulenza gratuita, puoi contattarci in qualsiasi momento.



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