Il Conto Termico 3.0, previsto dal nuovo decreto in uscita (bozza del 5 agosto 2025), si conferma come uno degli strumenti più rilevanti a sostegno dell’efficienza energetica e della sostenibilità in Italia. Grazie a questo meccanismo, famiglie, imprese, Pubbliche Amministrazioni, Enti del Terzo Settore e Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) possono accedere a incentivi economici dedicati agli interventi di riqualificazione energetica, erogati in rate annuali costanti oppure, in alcuni casi, in un’unica soluzione.
Con una dotazione complessiva di 900 milioni di euro all’anno – di cui 400 milioni destinati alla Pubblica Amministrazione e 500 milioni a privati e imprese – il Conto Termico 3.0 persegue un duplice obiettivo: da un lato ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2, dall’altro favorire la transizione verso edifici più moderni, efficienti e a basso impatto ambientale.
Nei prossimi paragrafi analizzeremo in dettaglio come funzionano gli incentivi, quali sono le regole di pagamento, i massimali previsti e i principali interventi che possono beneficiare del Conto Termico 3.0.
Come funzionano gli incentivi
Gli incentivi previsti dal Conto Termico 3.0 vengono erogati sotto forma di rate annuali costanti, per la durata stabilita dal decreto in base alla tipologia di intervento. In alcuni casi, tuttavia, è possibile ricevere il contributo in un’unica soluzione: ciò avviene quando l’importo complessivo dell’incentivo spettante è pari o inferiore a 15.000 euro.
Il meccanismo copre una vasta gamma di interventi, che spaziano dall’isolamento termico degli edifici al relamping, fino alla sostituzione di impianti di climatizzazione con tecnologie più moderne ed efficienti. La durata dell’incentivo varia generalmente da 2 a 5 anni, in funzione dell’intervento realizzato.
È importante sottolineare che le regole di pagamento non dipendono dal singolo cittadino o dall’impresa che presenta la domanda, ma sono definite e gestite a livello istituzionale:
- Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), tramite decreto, stabilisce quali interventi sono incentivabili, i requisiti richiesti, i massimali previsti e la durata degli incentivi (2 anni, 5 anni o pagamento unico se = 15.000 €).
- Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) gestisce la fase operativa: riceve le domande, verifica la documentazione presentata e provvede all’erogazione degli incentivi secondo le regole fissate dal decreto.
Vediamo ora nel dettaglio cosa finanzia il Conto Termico 3.0 e con quali modalità.
Interventi incentivati e durata
Il Conto Termico 3.0 prevede incentivi differenziati in base alla tipologia di edificio e agli interventi realizzati. Le agevolazioni si applicano infatti sia agli edifici non residenziali – come uffici, scuole e strutture pubbliche – sia agli edifici residenziali, con regole specifiche per ogni categoria.
Di seguito vediamo nel dettaglio gli interventi incentivabili e la relativa durata degli incentivi, suddivisi per tipologia di edificio.
Per edifici non residenziali (PA e privati)
Gli incentivi coprono interventi mirati a migliorare la qualità energetica degli edifici:
- Isolamento termico: durata 5 anni
- Serramenti: durata 5 anni
- Sistemi di schermatura solare: durata 5 anni
- Trasformazione in edifici NZEB: durata 5 anni
- Relamping con sistemi a basso consumo: durata 5 anni
- BACS (Building Automation and Control Systems): durata 5 anni
- Colonnine di ricarica elettrica: durata da 2 a 5 anni (come le pompe di calore)
- Impianti fotovoltaici con accumulo: durata da 2 a 5 anni (come le pompe di calore)
Per edifici residenziali e non residenziali
Gli incentivi si estendono anche a privati e PA per interventi sugli impianti:
- Pompe di calore: durata da 2 a 5 anni, in base alla potenza dell’impianto
- Sistemi ibridi: durata da 2 a 5 anni
- Impianti a biomassa: durata da 2 a 5 anni
- Solare termico: durata da 2 a 5 anni
- Scaldacqua a pompa di calore: durata 2 anni
- Teleriscaldamento efficiente: durata 5 anni
- Microcogenerazione: durata 5 anni
Ma cosa significa “durata dell’incentivo”
Nel Conto Termico 3.0, la “durata dell’incentivo” non fa riferimento alla vita utile dell’impianto, ma al periodo di tempo in cui il GSE eroga il contributo economico, generalmente attraverso rate annuali costanti.
Ad esempio, se la durata stabilita è di 5 anni, il contributo viene suddiviso in cinque rate annuali identiche, distribuite lungo l’intero periodo.
Al contrario, quando la durata è fissata in 2 anni, l’importo complessivo viene ripartito in due rate annuali di pari valore.
In alcuni casi, però, le regole cambiano: se l’incentivo complessivo spettante è pari o inferiore a 15.000 euro, il contributo non viene suddiviso in più anni ma corrisposto direttamente in un’unica soluzione, rendendo così il pagamento più rapido e immediato.
Per rendere il concetto più immediato, ecco una tabella semplificata con le principali tipologie di intervento e la relativa durata dell’incentivo:
Tabella semplificata: tipologie di intervento e durata dell’incentivo

Come evidenziato nella tabella, la durata dell’incentivo corrisponde al numero di anni in cui il contributo viene erogato sotto forma di rate annuali costanti. In linea generale:
- 2 anni per interventi e impianti di piccola taglia, come pompe di calore fino a 35 kW, impianti solari termici con superficie fino a 50 m² o scaldacqua a pompa di calore.
- 5 anni per interventi più rilevanti o strutturali, come isolamento termico, sostituzione dei serramenti, generatori a biomassa oltre 35 kW, pompe di calore fino a 2 MW, solare termico con superficie oltre 50 m² o allacci a sistemi di teleriscaldamento.
Diversamente, come già anticipato, se l’importo spettante è pari o inferiore a 15.000 € il contributo non viene rateizzato, ma corrisposto in un’unica soluzione, indipendentemente dalla durata prevista dal decreto.
Massimali e durata degli incentivi
Gli incentivi previsti dal Conto Termico 3.0 coprono in media tra il 40% e il 65% della spesa sostenuta, con la possibilità di arrivare fino al 100% per alcune Pubbliche Amministrazioni, in particolare scuole, ospedali e piccoli comuni con meno di 15.000 abitanti.
Ogni tecnologia incentivata prevede massimali specifici, calcolati in base a parametri tecnici come €/kW di potenza, €/m² di superficie o per singola unità installata.
Tabella massimali e durata degli incentivi Conto Termico 3.0

(NB: i valori sono quelli tipici delle versioni precedenti del Conto Termico e potrebbero subire piccole variazioni nel 3.0, ma restano indicativi e molto utili per il lettore).
Un’opportunità concreta per famiglie e imprese
Il Conto Termico 3.0 non è solo un incentivo economico, ma un vero strumento strategico per famiglie, imprese e Pubbliche Amministrazioni, pensato per favorire l’efficienza energetica e la transizione ecologica. Attraverso interventi come isolamento termico, sostituzione di impianti obsoleti e tecnologie alimentate da fonti rinnovabili, garantisce benefici concreti e duraturi.
In sintesi, i principali vantaggi sono:
- Riduzione dei consumi e delle bollette
- Aumento del valore degli immobili
- Diffusione delle fonti rinnovabili e delle tecnologie pulite
- Contributo concreto alla lotta ai cambiamenti climatici
- Procedure semplificate e accesso diretto per le Pubbliche Amministrazioni
Come possiamo aiutarti
Il Conto Termico 3.0 come abbiamo visto rappresenta una vera opportunità per ridurre i consumi energetici, abbattere i costi in bolletta e valorizzare gli edifici. Con il giusto supporto, famiglie, imprese, Pubbliche Amministrazioni e Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) possono trasformare la transizione energetica in un vantaggio concreto, ottenendo benefici economici immediati e contribuendo al tempo stesso alla sostenibilità ambientale.
Insieme a WeProject e ai nostri partner ti accompagniamo in ogni fase del percorso, offrendo soluzioni personalizzate e chiavi in mano pensate per garantire risultati concreti e duraturi. Lo facciamo attraverso una gamma completa di servizi:
- Analisi tecnica ed economica: individuiamo gli interventi più vantaggiosi e stimiamo con precisione il ritorno sull’investimento.
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