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Le CER Solidali per l'ambiente e la giustizia sociale

Ilaria Bresciani
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Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono argomento ormai molto discusso, anche alla luce dell’interesse dimostrato dalle regioni italiane negli ultimi mesi.

Le CER sono una soluzione per far fronte alla crisi energetica, alla difficoltà di reperimento dell’energia che ci troviamo ad affrontare oggigiorno. Sono una soluzione anche all’aumento dei prezzi dell’energia, sono infatti previsti diversi incentivi sia per la produzione che per il consumo dell’energia rinnovabile perché ciò permette di avvicinarsi agli obiettivi europei ed internazionali riguardo alla decarbonizzazione. 

È fondamentale ricordare però che gli obiettivi che si pongono le Comunità Energetiche non sono solo di carattere ambientale ed economico, il fattore sociale è infatti di fondamentale importanza.

Le priorità delle Comunità Energetiche sono perciò definite all’interno del loro regolamento, dello statuto che viene concordato al momento della costituzione della Comunità Energetica.

Una conformazione alternativa alla classica CER, che pone al centro la questione sociale, è possibile, anche in Italia, infatti, sono presenti alcuni casi di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS).  

Le Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali (CERS)

Il fine di queste Comunità è di attivare processi virtuosi per aiutare i quartieri, le comunità socialmente più marginali, a creare coesione sociale e a far fronte al problema ormai molto diffuso della povertà energetica.

Ormai moltissime famiglie, infatti, le meno abbienti, si trovano in seria difficoltà nel far fronte alle spese legate all’energia, ecco allora che le CERS si pongono quindi come strategia fondamentale per trovare una soluzione al reperimento dell’energia e alla sua produzione in loco, così da muovere i territori verso l’indipendenza energetica e rinnovabile, riducendo la loro dipendenza dal mercato energetico internazionale, abbassando i prezzi per le famiglie che fanno parte della Comunità.

Abbiamo già affrontato il tema delle CERS in un precedente articolo, citando alcuni esempi italiani che sono ormai diventati case studies esemplari, come il caso del Quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli-Est che, con la creazione della Comunità Energetica Solidale, ha risollevato il destino del quartiere e dei suoi abitanti. Esemplare è anche il caso della Comunità di Ferla in Sicilia “Common Light”.

Nel primo caso la CERS ha potuto nascere grazie alla collaborazione tra la Fondazione Famiglia di Maria e Legambiente, nonché grazie al finanziamento di Fondazione con il Sud; nel secondo caso, invece, il progetto nasce grazie alle ricerche dell’Università di Catania, del Comune di Ferla e dei suoi cittadini. Due esempi quindi di raggiungimento di un medesimo obiettivo che nascono da collaborazioni tra loro molto diverse. Queste esperienze hanno inoltre permesso la nascita della Rete Italiana CERS. 

La Rete italiana CERS

La Rete italiana CERS è stata creata costruendo un’alleanza dal basso, partendo dai due esempi sopracitati, che fanno ormai da esempio da seguire, favorendo la diffusione nei territori del tema delle Comunità Energetiche e dimostrando come sia possibile un effettivo cambiamento.

La Rete italiana CERS promuove la diffusione e sensibilizzazione di argomenti come la salvaguardia ambientale e la transizione energetica proprio nei quartieri dove le vite di chi vi abita sono più borderline, questo è il vero cambiamento radicale che parte dal basso, perché in primis è avvenuto grazie al coinvolgimento della popolazione nel progetto, in particolare di quella popolazione che per più tempo è stata dimenticata o non considerata, spesso infatti le CERS nascono nei quartieri che più sono associati a temi come la criminalità e il degrado, in quei quartiere dove i servizi socio assistenziali vengono a mancare. 

Ecco che le CERS si pongono concretamente come strategia e soluzione sostenibile per i territori più disparati, siano essi piccoli o grandi comuni, quartieri particolari o aree interne, sia dal punto di vista ambientale che economico e sociale, dando una seconda possibilità, una seconda vita a quei luoghi dove le diseguaglianze sociali si manifestano più duramente, permettendo ai suoi abitanti una vita più dignitosa e all’insegna della sostenibilità.

La Rete CERS si impegna quindi a mettere a disposizione le proprie forze, conoscenze e strumenti a chiunque fosse disposto a scommettere su questa strategia, e, per fortuna, sembra che siano sempre di più i territori interessati ad aderirvi.

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