L’entrata in vigore della Direttiva Europea 2023/1791 rappresenta una tappa decisiva nel percorso di transizione energetica dell’Unione Europea. Per le imprese, l’efficienza energetica non è più un semplice obbligo normativo: è diventata un fattore strategico, in grado di migliorare la competitività, ridurre i costi operativi e rafforzare la sostenibilità ambientale.
In un mercato sempre più attento ai criteri ESG e alla responsabilità ambientale, investire nell’efficienza energetica significa ridurre sprechi, ottimizzare i processi produttivi e aumentare la resilienza aziendale rispetto alla volatilità dei prezzi energetici e alle esigenze della supply chain.
Adeguarsi alla Direttiva non è quindi solo un dovere, ma una grande opportunità di crescita: le imprese che scelgono di investire oggi ottengono benefici concreti, tra cui riduzione dei costi, maggiore sostenibilità, un posizionamento più solido sul mercato, maggiore resilienza economica ed energetica e piena conformità alle richieste della filiera.
Vediamo ora nel dettaglio cosa prevede la Direttiva e quali cambiamenti introduce per le aziende.
Dalla conformità alla competitività: cosa introduce la Direttiva 2023/1791
La Direttiva, che dovrà essere recepita in Italia entro l’11 ottobre 2025, ribadisce il principio dell’“efficienza energetica al primo posto”, invitando le imprese a considerare l’energia non più come un semplice costo da ridurre, ma come un vero e proprio fattore competitivo da gestire in modo strategico. Le principali novità introdotte riguardano:
- Revisione dei criteri obbligatori: la diagnosi energetica non dipenderà più dalla dimensione aziendale, ma dal consumo energetico complessivo. Questo aggiornamento estende l’obbligo a un numero maggiore di imprese energivore, richiedendo a molte realtà aggiuntive di monitorare e migliorare le proprie prestazioni energetiche.
- Riduzione dei costi operativi: l’efficienza energetica diventa un vantaggio concreto. Ottimizzare i consumi significa ridurre i costi fissi e aumentare la stabilità economica dell’impresa, soprattutto in un mercato soggetto a forte volatilità dei prezzi dell’energia.
- Sostenibilità ambientale e immagine aziendale: la Direttiva rientra nel pacchetto europeo “Fit for 55”, che mira a ridurre del 55% le emissioni entro il 2030. Investire nell’efficienza energetica migliora la reputazione aziendale e soddisfa le crescenti aspettative di clienti, investitori e partner sensibili ai temi ESG.
- Gestione del rischio e resilienza operativa: diminuire la dipendenza dai combustibili fossili rafforza la resilienza dell’organizzazione, garantendo continuità anche in caso di shock di mercato, instabilità geopolitica o problematiche nella supply chain.
- Innovazione e nuove opportunità di mercato: l’adozione di sistemi di gestione dell’energia, come la ISO 50001, e di soluzioni digitali avanzate favorisce l’innovazione interna ed apre la strada a nuove opportunità, tra cui appalti pubblici, partnership ESG e accesso a finanziamenti dedicati.
Obblighi più stringenti: diagnosi energetiche, sistemi di gestione e monitoraggio continuo
La Direttiva Europea 2023/1791 introduce un quadro normativo più rigoroso, rafforzando tre pilastri fondamentali per il miglioramento della prestazione energetica delle imprese: diagnosi energetiche, sistemi di gestione dell’energia e monitoraggio digitale dei consumi. Questi strumenti non rappresentano solo un obbligo, ma diventano leve strategiche per aumentare l’efficienza, ridurre i costi e migliorare la competitività aziendale.
Diagnosi energetiche
Le diagnosi energetiche devono essere eseguite da professionisti certificati e consentono di analizzare nel dettaglio i consumi, individuare sprechi e identificare interventi ad alto rendimento energetico ed economico.
Si tratta di uno strumento essenziale per costruire un piano di miglioramento efficace, poiché offre una fotografia precisa dello stato energetico dell’azienda.
Commento: La Direttiva punta a rendere la diagnosi non solo un adempimento, ma un punto di partenza per decisioni strategiche basate su dati concreti.
Sistemi di Gestione dell’Energia (ISO 50001)
La Direttiva incoraggia l’adozione di un approccio strutturato e continuativo alla gestione dell’energia, secondo i principi della norma ISO 50001, che prevede:
- monitoraggio costante e sistematico dei consumi
- definizione di obiettivi chiari e indicatori di prestazione (EnPI)
- implementazione di processi documentati orientati al miglioramento continuo
Le aziende che adottano la ISO 50001 non solo rispettano gli obblighi normativi, ma trasformano la gestione dell’energia in un vero vantaggio competitivo, riducendo costi, emissioni e rischi operativi. L’implementazione di un Sistema di Gestione dell’Energia consente infatti di passare da un approccio reattivo a una pianificazione strategica, strutturata e orientata al miglioramento continuo, generando valore concreto nel medio-lungo periodo.
Monitoraggio e analisi dei consumi
Il monitoraggio digitale dei consumi diventa un elemento centrale della Direttiva. Le imprese devono adottare sistemi avanzati in grado di:
- rilevare anomalie e sprechi in tempo reale
- ottimizzare cicli produttivi e processi energetici
- calcolare il ritorno degli interventi (ROI)
- generare report dettagliati e conformi alle normative europee
Un monitoraggio continuo consente di ottenere dati precisi, tracciabili e sempre disponibili, migliorando la qualità delle decisioni aziendali e aumentando la trasparenza verso gli stakeholder. La digitalizzazione dei consumi diventa quindi un elemento essenziale: permette di passare da una gestione basata su stime a un controllo fondato su dati reali, misurabili e verificabili, rendendo l’efficienza energetica più efficace e pienamente monitorabile nel tempo.
Cosa cambia e come affrontare gli adempimenti della Direttiva 2023/1791
Per raggiungere gli obiettivi europei al 2030 e al 2050, le imprese saranno chiamate a investire in interventi mirati come l’aggiornamento degli impianti con tecnologie più efficienti, il miglioramento dell’isolamento e delle prestazioni energetiche degli edifici, l’implementazione di sistemi di automazione e controllo, l’ottimizzazione dei processi produttivi e l’integrazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo. Queste azioni, oltre a rispondere agli obblighi normativi, offrono l’opportunità di ridurre significativamente i costi di gestione, spesso con tempi di rientro molto brevi.
Per affrontare in modo efficace gli adempimenti previsti dalla Direttiva 2023/1791 è essenziale seguire un percorso strutturato che preveda:
- la valutazione dello stato energetico attuale per identificare inefficienze e priorità; la realizzazione di una diagnosi energetica completa per individuare interventi ad alto impatto;
- l’implementazione di un Sistema di Gestione dell’Energia conforme alla ISO 50001 per garantire un monitoraggio costante;
- l’integrazione di strumenti avanzati di analisi e monitoraggio per trasformare i dati in decisioni operative; la pianificazione di interventi di efficientamento misurabili e verificabili;
- lo sfruttamento degli incentivi disponibili, come bandi MASE, Certificati Bianchi, incentivi del GSE e agevolazioni regionali, che possono ridurre sensibilmente l’investimento iniziale.
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